Il 16 marzo del 2003 a Milano moriva, ucciso a coltellate da tre neo-fascisti, Davide “Dax” Cesare militante del centro sociale O.R.So. Quella stessa notte molti dei suoi compagni giunti all’esterno dell’ospedale San Paolo dove si trovava il corpo esanime di Dax, furono aggrediti dalle forze dell’ordine che addirittura arrivarono ad usare mazze da baseball pur di “riportare la calma”. Il questore di allora giustificò le atrocità dei “suoi uomini” dicendo che c’era il rischio che la salma di Davide venisse trafugata. Ovviamente questo rischio non c’era.
Nel 2006 l’O.R.So veniva sgomberato. Nel 2004 gli assassini fascisti furono condannati; per i fatti del San Paolo la sentenza di Cassazione venne emessa cinque anni dopo, nel 2009.
Per noi tutte e noi tutti, ricordare Dax e la sua morte, oggi, a 14 anni dalla sua scomparsa, significa non solo riaffermare sempre ed incondizionatamente il nostro antifascismo, ma significa anche porre al centro dei nostri discorsi anche il problema della “difesa dalle aggressioni fasciste” – ormai sempre più frequenti –, del come prevenirle, del come scongiurarle. L’omicidio di Dax non è un “semplice” omicidio, non è stato l’esito tragico di una «rissa tra balordi»; semmai esso è l’esito naturale di qualsiasi ideale fascista, un agguato in perfetto stile squadrista.
Viene ora naturale chiedersi se sia possibile delegare allo Stato la nostra difesa da questo genere di aggressioni. Sarebbe stupido pretendere di rispondere esaustivamente in queste poche righe su una questione così complessa. Tuttavia quel filo che collega l’omicidio di Dax ai fatti del San Paolo, quel filo che non è solo la giustapposizione di nessi di causa-effetto, ma l’espressione di quello che lo Stato produce e rende possibile, ci fa capire che ad oggi è quanto mai necessario non delegare mai a nessuno il proprio antifascismo. Difendersi e prevenire gli agguati fascisti significa lottare sul piano culturale e materiale ogni giorno contro ogni forma di fascismo, sia esso esplicito o latente, finalizzato sempre all’oppressione e all’odio verso quelle persone che con i loro discorsi, le loro pratiche e anche solo con i loro corpi mettono in discussione la norma.
« Rassegnazione è paura e complicità!
Contro la rassegnazione pensare l’impensabile!
Contro la paura imparare il coraggio!
Cospirare vuol dire respirare insieme
Viva Dax libero e ribelle
Davide 16.03.03
Ucciso perché militante antifascista »