Cucina Popolare “Yalla Yalla!”

Chiunque deve avere la possibilità di consumare un pasto di qualità! E se il pasto è consumato in compagnia conoscendosi e abbattendo quelle barriere che dividono le persone il gusto viene esaltato!

Abbiamo deciso di dare vita alla cucina popolare e senza frontiere “Yalla Yalla!” che provvederà all’allestimento di un banchetto conviviale aperto a chiunque voglia pranzare in compagnia.

“Yalla Yalla!” è lontana da ogni logica di profitto e di discriminazione ed ha come obiettivo quello di favorire il dialogo tra chi vive questa città, tra chi ne vive le criticità nelle strade e nelle strutture di “accoglienza”, e promuovere così un mutualismo sano e lontano da forme di assistenzialismo paternalista.

La cucina popolare “Yalla Yalla!” promuove un’educazione alimentare consapevole nei confronti dello sfruttamento, supportando l’autoproduzione, le piccole produzioni e la pratica del riciclo alimentare.

“Yalla Yalla!” non è un servizio concesso da parte di qualcunx verso qualcunaltrx, bensì favorisce e predilige il coinvolgimento attivo nella realizzazione del pranzo. Riteniamo infatti che sia proprio il coinvolgimento attivo la chiave per barcamenarsi tra le pieghe di questa società in crisi e creare possibilità di resistenza e attacco alla miseria dilagante.

Ogni pranzo o cena sarà un’occasione per stare in compagnia e discutere dei fatti del giorno o semplicemente del più e del meno, ma anche nel frattempo per ideare e dare vita a iniziative, scambiarsi appunti universitari, ascoltare buona musica, discutere un libro o un volantino, trovare insieme vie di fuga dalla crisi.

Nostra intenzione è quella di creare processi politici e allargare l’autogestione a ogni aspetto della vita, a partire da un bisogno primario come “un buon pasto”, e dall’autorganizzazione di questo bisogno. Insistiamo sulla necessità di moltiplicare e diffondere esperienze di questo tipo in città, creando una vera e propria mappa diffusa sul territorio, perché crediamo strategico, nella crisi, la creazione di reti cittadine attorno a nodi e bisogni centrali per una “buona vita”.


Laboratorio delle Culture Antifasciste
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