Minniti al FLA: striscione e cori anarchici ad accoglierlo

Stufi/e di un’indignazione e di una rabbia espresse solamente sul Web, ieri sera intorno alle 21 una decina di compagnx hanno deciso di esprimere con il proprio corpo il dissenso verso la presenza dell’ex Ministro dell’Interno Marco Minniti nella città, accogliendolo con uno striscione che recitava “Minniti / Salvini: facce diverse, stessi aguzzini” e intonando cori contro il delirio securitario.

Riteniamo opportuno riflettere su cosa sia il FLA e sul motivo per cui è stato invitato uno dei personaggi più infami degli ultimi anni, colui che ha seminato Morte e Repressione, in Italia e non solo.

In una società che precipita sempre più velocemente verso l’abisso autoritario così ben pronosticato da Orwell, ovviamente il FLA (Festival di Libri e Altre stronzate) non si tira indietro davanti alla sfida della Neolingua. È così che ospite di questa kermesse letteraria è stato, tra gli altri, quel fine intellettuale che risponde al nome di Marco Minniti, ex Ministro dell’Interno, che ha presentato il libro di orwelliano titolo “Sicurezza è Libertà”.

È evidente ormai che il FLA costituisce una delle mille costole del PD, che tenta di tornare alla ribalta presentandosi sotto mentite spoglie, in questo caso vestendo i panni dell’intellettuale radical-chic.

Quella del FLA è “gentrificazione culturale” bell’e buona: presentandosi come un Festival “giovane” e di “sinistra”, magari anche chiamando qualche scrittore e artista realmente interessante, spalanca le porte e si fa megafono di chi in questi ultimi anni ha seminato morte e distruzione in Italia e non solo: Renzi, Calenda e Minniti, solo per citarne alcuni.

Vogliamo ribadire ciò che abbiamo già detto 2 anni fa in occasione della presenza di Renzi nella medesima kermesse (https://transumanze.noblogs.org/post/2016/11/10/vaflanculo-matteo-renzi/): la Cultura, per essere tale, deve mantenersi libera ed indipendente da Istituzioni e Partiti, e non essere serva loro.

A maggior ragione vogliamo ribadire che non bisogna lasciare nessuna agibilità al PD, mandante della deriva reazionaria e quindi primo e vero nemico del popolo dei dannati e delle dannate.

Salvini infatti non è altro che il figlio legittimo di Minniti.

Minniti ha portato avanti le più feroci politiche razziste e classiste degli ultimi anni, in nome del Decoro Urbano e della Sicurezza delle “Città-Vetrina”: ubriachezza, accattonaggio e vagabondaggio diventano reati, in un contesto di tendenziale rafforzamento delle misure repressive contro i marginali.

Minniti ha concesso ai tagliagole libici di “arginare il flusso migratorio” rafforzando di fatto campi di tortura, schiavismo e stupro.

Minniti ha reso più instabile la permanenza dei migranti nel nostro Paese ed ha intensificato i rimpatri.

Minniti ha intensificato la guerra ai poveri sgomberando abitazioni e luoghi di aggregazione.

Minniti ha intensificato la guerra ai poveri criminalizzando i/le senzatetto.

Minniti ha intensificato la repressione verso chi esprime dissenso.

Lo sdoganamento di discorsi schiettamente razzisti, xenofobi ed autoritari da parte del PD non ha fatto altro che spianare la strada al Fascio-Leghismo che continua a soffiare sul fuoco della precarietà, della disoccupazione e della disuguaglianza per aumentare la guerra tra poveri.

Non c’è nessuna rottura tra Minniti e Salvini, che basa la sua carriera politica esclusivamente sul Terrore instillato ad hoc dai suoi discorsi.

Nessuna agibilità per chi foraggia guerre ai poveri (non alla povertà); nessuna agibilità a sbirri travestiti da “scrittori”.

Minniti non è diverso dalla feccia fascio-leghista.

Chi concede loro agibilità è nostro nemico.

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