Da un paio di settimane sembrerebbe che il Comune di Pescara abbia ordinato, per l’ennesima volta, agli operatori di Attiva, società comunale di gestione dei rifiuti, il sequestro delle coperte e del materiale di prima necessità utilizzato da chi è senzatetto, in particolar modo nella zona della stazione centrale.
Come dichiarato dall’assessore alle politiche sociali, Antonella Allegrino, l’obiettivo è quello di convincere chi è senzatetto a ripararsi in strutture dove la vita viene scandita da rigide regole di entrata ed uscita, dormitori divisi per sesso biologico, facendo quindi violenza su eventuali intersex e su chi non si riconosce nel proprio sesso biologico. Praticamente ciò che viene spacciato per “aiuto umanitario” altro non è che un regime di semi-detenzione per chi è agli scalini più bassi della piramide sociale.
In piena “era Minniti”, l’ordinanza è chiaramente conforme al modus operandi della politica che dietro lo slogan della “battaglia al degrado” dichiara guerra non alla povertà ma a chi è poverx. Leggendo un giornale ci si accorge che sta accadendo in tutta Italia.
Il degrado, per lorsignori, non è condannare le persone a morire letteralmente di freddo (basta aprire un giornale qualsiasi per leggere le ipocrite parole di dispiacere per i/le clochard morte in una gelida notte di freddo). Per lorsignori il degrado è la povertà che si mostra per le vie del centro, che inevitabilmente cozza con l’immagine artificiale e fasulla di una ridente città-vetrina.
Il decoro diventa così ciò che viene imposto al ceto medio impoverito ed impaurito. Il decoro divide tra persone perbene e persone permale (leggi povere), così da ottenere un facile consenso. Decoro diventa così la parola d’ordine per legittimare la paura contro ciò che è “sporco”, trasformandolo in minaccia per la sicurezza di chi attraversa le vie della città.
A questo punto perchè girarci ancora intorno? Basta nascondersi dietro i termini decoro/degrado e si abbia il coraggio di dire che il problema è chi è poverx e si abbia il coraggio di condannarli direttamente alla pena capitale, senza aspettare che sia una gelida notte d’inverno a fare il lavoro sporco di lorsignori politicanti infami.