Cedric Herrou è un contadino che vive a Breil sur Roya, un paese confinante con l’Italia, con l’entroterra di una Ventimiglia così tristemente famosa per le vessazioni subite dai migranti da parte delle forze dell’ordine.
Cedric si trova sotto processo accusato di favoreggiamento, per avere dato aiuto e ospitalità nei mesi scorsi ad alcune centinaia di profughi, e pertanto rischia cinque anni di carcere e una sanzione economica pesante (€ 30mila).
Comparso davanti al giudice di Nizza qualche giorno fa, Cedric ha rivendicato le proprie azioni affermando che che continuerà a trasgredire le leggi perché “questo è il momento di alzarsi in piedi!”
La notizia ovviamente è stata ignorata dai media italiani, dal momento che mostrerebbe con una chiarezza ed una semplicità disarmanti il volto abominevole della legislazione sul fenomeno migratorio. Per questo motivo abbiamo deciso di dare spazio a questa notizia, una vera e propria fotografia del paradosso in cui viviamo, in un momento in cui chi migra non è visto come un essere vivente ma viene ridotto a “emergenza nazionale” da condannare senza un vero motivo e nei confronti del quale bisogna rimanere impassibili.
Per conto nostro sappiamo bene che sarà sempre negativa la risposta alla domanda “È da condannare aprire le porte a gente che marcia in un posto che non conosce nelle montagne durante l’inverno e dare loro da mangiare e un posto dove dormire?” e che da condannare sono le leggi e le strutture istituite per distruggere la vita e i sogni di persone colpevoli solo di cercare fortuna in un posto diverso da quello in cui sono nate.
Vi lasciamo alle parole di Cedric, che non hanno bisogno di spiegazione:
“Se il problema non cesserà di esistere, certo che continuerò. Abbiamo gente a casa e dobbiamo continuare a supportarla ed aiutarla. Non sta a me fare distinzioni tra nero e bianco, con o senza documenti. Il mio mestiere è il contadino, il mio mestiere è dare cibo alla gente ed è quello che faccio.”
Link al materiale “Migrants Welcome”: