Viviamo in un periodo in cui il sapere umanistico viene bistrattato e fatto a pezzi dalle istituzioni pubbliche perché considerato inutile (e anche per questo critico) rispetto ad un sapere di tipo tecnico più facilmente strumentalizzabile tanto dall’apparato statale quanto dal sistema produttivo.
Viviamo in un periodo in cui chi lavora in questo settore si trova a elemosinare fondi allo stesso sistema che glieli sottrae.
Viviamo in un periodo in cui le biblioteche stanno chiudendo, le scuole stanno crollando, ma se hai diciotto anni il governo elargisce 500€ per i ‘consumi culturali’.
Viviamo in un periodo in cui la ricerca che non si piega al soldo dei finanziatori viene censurata e punita (basti pensare alle ricercatrici e ai ricercatori denunciati per le tesi sul movimento No Tav).
Oggi per l’inaugurazione della scuola media di Spoltore (PE) sono stati selezionati e muniti di bandierine alcuni bambini che dovranno accogliere il Premier, mentre all’istituto tecnico “T. Acerbo” la dirigente distribuisce attestati per gli studenti che ascolteranno l’intervista a Renzi presso il teatro Circus.
In questo contesto si inserisce il Festival delle Letterature dell’Adriatico organizzato dall’associazione Mente Locale che, quest’anno, ha deciso di stendere il tappeto rosso al padrino di chi dirige il Comune di Pescara. Evento che, invece di analizzare i fenomeni che stanno portando alla disintegrazione della cultura nel nostro paese, offre una passerella a chi, armato di machete, la sta facendo a pezzi.
Nella provincia la cultura si mangia! Mercificata, divorata da pochi arrivisti, in cerca di ruoli e riconoscimenti, che ne istituiscono strutture di detenzione per diffonderla dall’alto, ovviamente controfirmata… e questa cultura rimasticata nella provincia ce la beviamo, in mancanza di alternative!
Nella provincia, perché non invitare o accettare dunque la presenza di un Premier – il cui nome sarà associato storicamente alla riforma dei contratti di lavoro, all’accettazione del debito con le banche d’Europa a scapito dei popoli, all’accordo con la Turchia di Erdogan sulla gestione migranti, … – alla ricerca di spazio per vincere un referendum-farsa.
Non ci interessa opporci a Matteo Renzi in nome di un NO a un Referendum a cui non crediamo, come non abbiamo creduto in precedenza al mezzo referendario, fragile palliativo e tempesta d’acqua su quelli che sono gli unici focolai di resistenza ancora attivi e capaci di turbare i sogni di chi occupa le poltrone del governo.
Non ci interessa l’accusa mossa a Renzi di voler cambiare una Costituzione che per noi NON è un feticcio sacro ed intoccabile, come per noi non lo è nessuna fonte del diritto.
Ci interessa lottare in difesa di una cultura che ci viene quotidianamente sottratta dalle mani per essere ricondotta alle logiche di mercato e di potere.
Ci interessa opporci alla figura del Presidente del Consiglio che piega la cultura ai suoi sporchi propositi.
Sembra assurdo, ma oggi abbiamo ancora bisogno di urlare che la cultura deve mantenersi libera ed indipendente!
Per questo vogliamo esprimere la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni in stato di arresto per essersi opposte ed opposti al Presidente del Consiglio, a Firenze e ovunque, ieri e sempre.