Dietro il volto umano – Uno sguardo sul sistema SPRAR
Cosa sono gli SPRAR, come esercitano la differenziazione tra immigrati “accettabili/indesiderati”
I centri SPRAR (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati istituiti con legge n. 189 del 30 luglio 2002), costituiscono sulla carta il circuito dei servizi di seconda accoglienza volti a fornire assistenza ai richiedenti protezione internazionale e ai rifugiati.
Nella realtà sono parte integrante del complesso legislativo che disciplina la gestione dell’immigrazione in Italia, gestione improntata alla differenziazione giuridica fra accettabili e indesiderati, riservando ai primi la possibilità di ottenere il permesso di soggiorno o il riconoscimento del diritto d’asilo o protezione umanitaria; l’immediata detenzione nei CIE e l’espulsione per tutti gli altri.
In questi centri, che spesso sorgono in strutture alberghiere o residenziali, la permanenza può durare dai 6 mesi fino ai 2 anni, durante i quali gli “ospiti” sono sottoposti a regolamenti particolarmente restrittivi: limitazioni orarie nelle uscite, autorizzazioni per banali necessità e fastidiose attese burocratiche.
Il sistema SPRAR prevede il coinvolgimento di associazioni e cooperative sociali come enti gestori e si presenta con lo scopo di integrare nel tessuto sociale i richiedenti asilo, attraverso programmi educativi, corsi di formazione e attività lavorative di volontariato.