Con “queer”, intendiamo “guerra sociale”.
E quando parliamo di queer come conflitto con ogni forma di dominazione, è quello che intendiamo.
Se vogliamo genuinamente ridurre in rovina questa totalità, dobbiamo porre una rottura. Non abbiamo bisogno di inclusione nel matrimonio, nell’esercito e nello stato. Abbiamo bisogno di distruggerli. Basta politici gay e poliziotti gay. Dobbiamo rapidamente articolare un grande spacco tra la politica di assimilazione e la lotta per la liberazione. Abbiamo bisogno di riscoprire la nostra eredità di rivolta come anarchici queer. Dobbiamo distruggere le costruzioni della normalità, e creare piuttosto una posizione basata sulla nostra alienazione dalla normalità, una capace di distruggerla.
Dobbiamo usare queste posizioni per istigare le rotture, non solo dalla maggioranza assimilazionista, ma dal capitalismo stesso.
Queste posizioni possono diventare strumenti di una forza sociale pronta a creare una completa rottura con questo mondo.