Reddito di Cittadinanza: la “rivoluzione” amica delle banche e della grande produzione, del consumismo condizionato e dell’asservimento

Siamo chiari fin dal principio: non è intenzione di chi scrive spendersi in ragionamenti su Spread, Mercato e altre questioni che esulano dalle proprie competenze. Ciò su cui intendono focalizzare l’attenzione queste brevi righe è piuttosto smascherare il volto classista del fantomatico Reddito di Cittadinanza, spacciato come misura “rivoluzionaria” e “popolare”.

La realtà dei fatti, come immaginavamo, smentisce tutte quelle belle e fumose parole: la viceministra all’Economia Laura Castelli (Movimento 5 Stelle) afferma che stanno definendo il progetto “assieme al team per la trasformazione digitale di Diego Piacentini e alla Banca mondiale. Ed è lei a spiegare nel dettaglio come funzionerà: “Ogni cittadino che ha diritto al reddito potrà adoperare la propria tessera bancomat, e recarsi in un negozio. Poniamo che debba comprare del pane: gli basterà dare il bancomat al fornaio, che riconoscerà il codice della tesserina tramite un apposito software, e scalerà la cifra dell’acquisto.”1

Insomma dopo mesi e mesi di “guerra” alle banche (solo a chiacchiere) una delle prime mosse economiche del “governo del popolo” è questo gran bel regalo alle banche: per poter utilizzare i soldi del Reddito di Cittadinanza si dovrà essere in possesso di un Bancomat. Chi non ce l’ha, dovrà dotarsene, perché la cifra verrà erogata sotto forma di bonifico “vincolato” al Bancomat del beneficiario. Le conseguenze dirette sono molto semplici da prevedere: le banche potranno spartirsi il bottino derivante dall’attivazione di milioni di nuovi bancomat, e allo stesso tempo nelle loro pance transiteranno tutti i fondi destinati al Reddito di Cittadinanza. Davvero un duro colpo per il potere bancario, non c’è che dire.

Se non altro una volta percepito il Reddito di Cittadinanza, chi ne beneficia potrà farne ciò che vuole. E invece no! La plebaglia non ha il diritto di spendere i propri soldi come meglio crede, quella è una prerogativa della classe benestante (così come quella di non attenersi al buon costume e ad una decorosa moderazione). I soldi del Reddito di Cittadinanza infatti potranno essere spesi solamente per quei beni che lo Stato indicherà come “beni di prima necessità”: alimenti, medicine, poco altro. Questo vuol dire che non ci si potrà comprare un libro, un biglietto per un concerto o per un film, un giocattolo da regalare, né tantomeno potrà essere utilizzato per pagare un affitto in nero (condizione infame in cui versa la stragrande maggioranza della classe povera). Infatti il Reddito di Cittadinanza potrà essere speso solo all’interno di esercizi che possederanno un apposito software per consentire allo Stato di sbloccare i pagamenti: perciò potrete scordarvi di acquistare una bella pagnotta di pane fresco dal fornaio sotto casa o una bella scorta di prodotti agricoli genuini dalla piccola contadina di fiducia nel mercato rionale (quanto converrebbe loro dotarsi di un software proprietario per accettare pagamenti da pochi euro?). Piuttosto tu che fai parte della plebaglia andrai ad ingrossare le fila dei consumatori delle catene di supermercati e grandi centri commerciali, acquistando il loro cibo di plastica e spostando i consumi dal piccolo produttore alla grande produzione, con la conseguente probabile cessazione di una valanga di piccole attività.

Si potrebbe pensare che dal momento che chi percepisce il Reddito di Cittadinanza non è libero di spenderlo come e dove meglio crede, potrà quanto meno risparmiare. Sbagliato. Il governo ha già messo a punto dei meccanismi premiali per incentivare il consumismo (evidentemente controllato e indirizzato verso i grandi produttori, per i motivi appena esposti). Citando la Castelli “L’idea è far crescere del 4% il reddito di cittadinanza ogni qualvolta il beneficiario ne utilizzi – per acquisti tracciabili – almeno il 75 o l’80%. Oppure decurtare del 4% la somma erogata a chi ne spenda meno del 75%”2. Insomma chi vorrà mettere dei soldi da parte, lo farà a suo rischio e pericolo.

Questo vuol dire che una o due Software House (con tutta probabilità amiche del governo), insieme alle tanto “odiate” banche, assorbiranno parte dei soldi destinati al reddito di cittadinanza: le prime attraverso licenze di app o programmi, le seconde attraverso il flusso di denaro che viaggia nei circuiti bancari.

Tutto questo viene spacciato anche come misura di contrasto nei confronti delle dipendenze, dal gioco d’azzardo alle sostanze. Quest’ultima affermazione dimostra tutta l’ignoranza e la superbia di chi è al governo, che evidentemente non sa cosa sia la dipendenza. Piuttosto, è probabile che nascerà un fiorente mercato secondario che in cambio di acquisti coi bancomat del Reddito di Cittadinanza darà soldi liquidi per poter permettere a chi soffre di una qualsiasi dipendenza di continuare a rovinarsi la vita, giocando alle macchinette o spruzzandosi merda nelle vene. Infatti nei quartieri popolari della nostra città è già una pratica diffusa quella di pagarsi la dose con prodotti alimentari di prima necessità.

Per combattere la dipendenza non servono vincoli e controlli economici, ma piuttosto una corretta informazione, priva di tabù e giudizi.

Dulcis in fundo, per poter “beneficiare” di tutto questo ben di Dio, è vietato rifiutare più di tre proposte di impiego nell’arco di tempo riferito al periodo di disoccupazione, costringendo dunque chi beneficia del Reddito di Cittadinanza ad accettare qualsiasi tipo di lavoro venga proposto (anche il più umiliante e con le peggiori condizioni lavorative) e, per giunta, bisogna offrire la propria disponibilità a prestazioni lavorative gratuite “utili alla collettività” per un totale di 8 ore a settimana. Ovviamente la fumosa espressione “utili alla collettività” può benissimo essere il velo di Maya dietro cui si nascondono gli interessi delle giunte comunali e dei privati con cui intrattengono rapporti.

Riassumendo ecco il Reddito di Cittadinanza: asservimento, consumismo condizionato e un enorme regalo alle banche e alla grossa produzione. Bella questa “Rivoluzione del Popolo” no?

1https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/cosi-il-reddito-di-cittadinanza-verra-speso-con-il-bancomat/

2https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/cosi-il-reddito-di-cittadinanza-verra-speso-con-il-bancomat/

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