Sabato 21 Aprile, eravamo in migliaia a percorrere le vie di Sulmona per scandire a gran voce il nostro NO verso il metanodotto Snam, un’opera inutile e dannosa diretta a rinnovare lo smalto del capitalismo internazionale, un gigantesco gasdotto che attraversa Grecia e Albania per approdare infine in Italia, conferendo al nostro Paese un ruolo strategico di hub del gas per l’Europa continentale.
Nei giorni precedenti il corteo si era creato ad hoc un clima di tensione attraverso telefonate da parte delle Forze dell’Ordine che informavano le associazioni organizzatrici dell'”infiltrazione” di anarchici ed anarchiche. Ma nonostante l’allarmismo preventivo e lo sproporzionato dispiegamento di Forze dell’Ordine il corteo si è svolto tranquillamente ed ognunx ha scandito la sua opposizione alla Snam con i propri contenuti e metodi.
Tuttavia il metanodotto Snam è un’opera di importanza capitale per le Istituzioni, dal momento che si inserisce in un contesto internazionale, e le Forze dell’Ordine sabato hanno dimostrato che lo Stato è pronto a schierare tutte le sue forze per realizzare e proteggere l’ennesima Grande Opera inutile e dannosa. Così, con il pretesto dell’identificazione di un manifestante, Polizia e Digos hanno provocato la piazza innalzando inutilmente il livello dello scontro, fino a quel momento nullo. Ma alle provocazioni e alle violenze poliziesche ha risposto una piazza che ha difeso un proprio compagno, che ha solidarizzato con chi stava lottando contro il braccio militare a protezione della Snam. Una piazza che ne ha garantito l’incolumità fino al suo rilascio.
Spaccare il movimento sulla base di pretesti fittizi fa solamente il gioco di chi è intenzionato a garantire la realizzazione del metanodotto Snam e a proteggerne gli interessi. Gli unici beneficiari della rottura del movimento saranno le stesse forze che proteggono il progetto Snam.
Alla luce di quanto accaduto nei giorni precedenti, delle chiamate preventive agli organizzatori della mobilitazione ai fini di dissaldare l’integrità del movimento e dei metodi esagerati e sproporzionati esibiti in piazza da parte delle Forze dell’Ordine, si capisce che il fine di questi atteggiamenti è disinnescare sul nascere la lotta e spianarsi la strada verso la repressione di chi si oppone fisicamente e concretamente contro la realizazione di quest’opera.
Invece di additare e giudicare compagni e compagne di lotta, riteniamo opportuno ragionare collettivamente su come proseguire la battaglia No Snam.
Vi invitiamo quindi all’incontro che si terrà domenica 29 aprile dalle 17 al Groove (via dei bastioni 6, Pescara).
L@s Infiltrat@s