È inaccettabile sfrattare 84 famiglie, più di 200 persone, per colpa di un palazzinaro che non si preoccupa nemmeno dei lavori di manutenzione.
Il pretesto è sempre lo stesso, ovunque: a causa di una presunta inagibilità dei luoghi e di rischi strutturali, gli immobili vengono abbattuti e poi ricostruiti.
Per assecondare gli interessi dei costruttori e per far avanzare progetti milionari in spregio alla disoccupazione e ai quartieri abbandonati.
Sarà un caso che si tratta dello stesso quartiere che sta subendo una massiccia trasformazione?
Da quartiere popolare a quartiere “di prestigio”, spingendo fasce di popolazione meno abbienti ancora più lontano dal centro, per far posto a shopping mall, hotel di lusso, boulevards della moda e negozi griffati ad accesso esclusivo (basti pensare alle Torri Camuzzi e al portafoglio di chi ne frequenta gli esercizi o vi abita).
Come avevamo detto nel caso dello sgombero dei senegalesi di via Ariosto:
il vero nemico è il cementificatore, lo speculatore edilizio, il politico che va a braccetto col costruttore; il vero nemico sono tutti coloro che hanno le mani sulla città.