Riceviamo e condividiamo questo comunicato degli antifascisti di Pordenone che già qualche mese fa hanno dovuto subire le provocazioni di CasaPound.
Apprendiamo, amareggiati e colpiti, della decisione da parte dell’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore alla cultura Pietro Tropeano, di negare l’utilizzo della sala pubblica «Teresina Degan» della Biblioteca civica comunale per la nostra iniziativa del 10 febbraio «I Giorni dei Ricordi. Storia, storiografia e manipolazioni sulle foibe e il confine orientale» che ha come relatori Federico Tenca Montini, Lorenzo Filipaz e Luca Meneghesso.
Le motivazioni sarebbero che la conferenza «non è ritenuta culturalmente valida da parte dell’amministrazione comunale», data «l’impronta negazionista e antistorica che offende la popolazione della Venezia Giulia e della Dalmazia», motivazioni che troviamo pretestuose e in odore di censura politica, oltre che completamente fuori dalla realtà.
I relatori Tenca Montini e Filipaz (quest’ultimo, figlio di esule istriano) si impegnano da anni in prima persona come ricercatori nell’indagine a tutto campo su un tema delicato come le foibe in cui troppi si affidano alla propaganda invece che alla storia; ne è un esempio la recente bufala della cosiddetta «Foiba Volante di Rosazzo», diffusa negli ultimi mesi da parte di presunti storici e smentita recentemente dalla magistratura, di cui parleremo durante la conferenza.
Oltre all’accusa di negazionismo, che respingiamo e rimandiamo al mittente, è sconcertante la dicitura «non ritenuta culturalmente valida dall’amministrazione comunale» che stabilisce un precedente insopportabile: i (pochi) spazi dove tenere conferenze pubbliche saranno d’ora in poi vagliati da Tropeano e Ciriani per tutte le iniziative? Il neo Minculpop (sic!) pordenonese, concederà spazi solo a posizioni politiche e culturali vicine all’opinione dei componenti della giunta comunale?
Questo comportamento e «regolamento» sono una novità assoluta ed intollerabile.
Come PNRebel e NEA – Osservatorio antifascista del Nord-Est, chiediamo che il Comune torni indietro sui suoi passi, scusandosi per le infamanti accuse non motivate e comprovate dal Comune stesso e garantisca il regolare svolgimento dell’iniziativa all’interno della saletta «Teresina Degan» della Biblioteca civica.
PNRebel
NEA – Osservatorio antifascista del Nord-Est